plagiocefalia

Detta anche cranio obliquo ovalare, è una tipica malformazione della teca cranica dei neonati o degli infanti, che si manifesta con sproporzioni fra i lati (obliquità), rispetto all’asse mediano del cranio (asse sagittale): in genere, la testa di un bambino affetto da questo dismorfismo possiede una forma romboidale, con evidenti asimmetrie, come un orecchio in posizione più avanzata rispetto all’altro o un occhio più piccolo dell’altro; dal greco πλάγιος- (plágios- → obliquo, trasverso) e -κεϕάλια (-kephalia → relativo al capo, alla testa), diminutivo di κεϕαλή (kephalḗ → testa).

Pur potendo essere un dismorfismo congenito, determinato dalla saldatura precoce delle articolazioni fra le ossa del cranio, esistono forme transitorie di plagiocefalia: quella più comune, chiamata plagiocefalia posturale, dipende dalla compressione esercitata sul cranio dal prolungato appoggio unilaterale della testa, durante il riposo, sul letto o nella culla.

Nel periodo finale della gestazione, alla nascita e nei primi mesi di vita, le ossa della teca cranica, ed in particolare quelle della calvaria , sono facilmente malleabili e modellabili, poiché derivanti da osso dermale; non essendo fuse tra di loro, per la presenza di suture o fontanelle, non è raro che assumano forme non consone o vengano deformate, come conseguenza di compressioni peri-partum o della postura che il bambino assume: è una fra le modifiche che subisce l’aspetto della testa del neonato, come conseguenza dalle forze (strain) che influiscono sulle ossa craniche per la loro resilienza, plasticità ed elasticità.

Il dismorfismo può avvenire anche per effetto della sinostosizzazione precoce, da un solo lato del cranio, a livello della sutura coronale, fra l’osso frontale e l’osso parietale, oppure coinvolgere la sutura lambdoidea, fra quest’ultimo e la squama dell’occipite; spesso, soprattutto nelle forme transitorie, queste asimmetrie si manifestano subito dopo il parto, anche se non è raro vedere bambini la cui testa è distorta già alla nascita, soprattutto nel caso di parto gemellare.

Francesco Gandolfi

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